Il Rapporto Ismea – Qualivita 2020 (ultimo al momento disponibile) sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane Dop (Denominazione di origine protetta), Igp (Indicazione geografica protetta) e Stg (Specialità tradizionali garantite), realizzato con il coordinamento scientifico di Mauro Rosati della Fondazione Qualivita e di Fabio Del Bravo per Ismea, consente, oltre che di conoscere l`andamento del settore, alcune considerazioni alla luce delle pesanti ricadute legate all`affetto della pandemia.
Un effetto che potrebbe condizionare anche il futuro prossimo del sistema produttivo DOP e IGP, in particolare in una provincia come quella bresciana particolarmente ricca di qualificate e, in alcuni casi, eccellenti produzioni a Denominazione d`origine.
Per i ricercatori di Ismea Qualivita «il 2019 potrebbe segnare la fine di una lunga fase nella quale lo sviluppo delle filiere dei prodotti a Indicazione geografica è stato gradualmente trainato da fattori specifici appartenenti alla natura stessa dei prodotti e da modelli organizzativi di valorizzazione territoriale.
All`inizio del 2020, in contemporanea all`esplosione della pandemia conseguente al Covid-19, ha anche trovato concretizzazione un processo di riscrittura del modello di competitività dei sistemi alimentari sulla base di obiettivi ambiziosi fissati a livello comunitario in tema, ad esempio, di sostenibilità».
Un processo, come è facile comprendere, che proprio dai primi mesi dell`anno scorso ha subìto un`improvvisa accelerazione considerati i disastrosi effetti economici e sociali causati dal Covid-19.
Fonte: BresciaOggi