C’è chi, come la canadese Index biosystems, si è inventata il tag biologico per il tracciamento dei prodotti alimentari: al posto di un’etichetta o di un Qr code, sulla mela o sulla zucchina c’è un tag microscopico, ricavato dal lievito di birra, che permette di seguirne tutte le tappe del percorso dal campo alla tavola.
Oppure c’è chi, come l’americana My Animi, è in grado di applicare il riconoscimento facciale alle mucche per monitorarne lo stato di salute e avvisare il contadino di quando una bestia si sta ammalando. Index Biosystems e My Animi sono due tra le più innovative start up del panorama agroalimentare mondiale entrate nella mappa 2023 dell’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano.
Ma quante sono oggi, nel mondo, le start up specializzate nel segmento agroalimentare? L’Osservatorio ne ha contate 1.200, anzi 1.199 a voler essere precisi. Di queste, il 27% sono negli Stati Uniti, seguono il Regno Unito e l’India entrambe con il 7% delle imprese, il Canada con il 6% e la Germania con il 3%.
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Fonte: Il Sole 24 Ore