L’anno nero dell’agricoltura: olive, zucche e castagne risentono del clima
[…]
Le temperature elevate di un 2023 già candidato a essere fra gli anni più bollenti della storia, alternate a momenti di pioggia estrema, non hanno permesso a molte piantine di crescere. Il risultato è un – 20% sulla produzione, con picchi di oltre il – 30% in regioni di grande resa, come la Puglia. Stesso discorso, nell’anno che ha visto il luglio più caldo della storia e in cui si sono alternati periodi estremamente siccitosi a grandi alluvioni, oppure temperature bollenti e possibili diffusioni di parassiti a improvvise gelate notturne, vale per le castagne, l’olio d’oliva e il vino, che mostrano gli impatti della crisi climatica su un`Italia spesso divisa in due.
L’olio è forse l’esempio più chiaro di come il clima può impattare a seconda delle zone e delle micio aree climatiche: a livello mondiale per esempio, con crolli enormi soprattutto in Spagna, si hanno perdite medie del 30% tanto da far schizzare i prezzi anche a +40%. Se però si guarda all’Italia molto dipende dalle aree e da come hanno colpito prima siccità e poi ondate di calore.
Così, in un contesto generale in cui tiene la qualità ma cala la quantità, si va da crolli nella raccolta del -70% in Liguria al -50% nelle Marche sino a risultati tutto sommato positivi in Calabria e Puglia. La produzione a livello nazionale cala del 26,8%, ma ogni territorio, come ha ricordato anche l’UCI, Unione coltivatori italiani, fa storia a sé.
[…]
Clima protagonista anche del futuro delle castagne, prodotto importante per una Italia che è tra le prime nazioni al mondo per raccolta. In un generale contesto di calo, anche le castagne quest`anno risultano davvero poche, ma per fortuna saporite. I danni maggiori si contano per il famoso marrone del Mugello, dove nei 15mila ettari di castagneti gli sbalzi climatici e le alluvioni di primavera si sono fatte sentire: la produzione è quasi dimezzata e Coldiretti Firenze parla di “annata nerissima”.
[…]
Fonte: La Repubblica
Crediti foto: PxHere