Nel 2023 l’agricoltura 4.0 italiana a quota 2,5 miliardi di euro, +19% con il 72% delle aziende agricole che usa strumenti smart. La superficie coltivata con tecnologie digitali sale al 9% del totale.
Il comparto agrifood è in una fase di profonda trasformazione, in parte anche per gli effetti inevitabili dell’emergenza climatica. Anche per questo, è uno dei comparti che potenzialmente possono trarre il maggiore vantaggio dalle tecnologie della digitalizzazione.
Lo dimostrano, anche in Italia, i numeri del mercato dell’Agricoltura 4.0. Il quale – secondo l’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE dell’Università degli Studi di Brescia – ha chiuso il 2023 con un business record di 2,5 miliardi di euro, con una crescita del +19% anno su anno.
Il mercato Agricoltura 4.0 mostra però sempre una dinamica a doppia velocità. “Chi storicamente ha già investito nel digitale per l’agrifood raggiunge risultati positivi e quindi prosegue ad investire in maniera ancora più intensa, ma nuove aziende faticano a fare il primo passo“, sintetizza Andrea Bacchetti, Direttore dell’Osservatorio Smart AgriFood. È una questione di competenze che mancano nelle imprese potenziali utenti, come prevedibile, ma si sente anche la mancanza di nuove figure professionali che facciano da collegamento tra queste aziende e i fornitori tecnologici.
Così la quota delle aziende agricole italiane che utilizzano soluzioni di Agricoltura 4.0 resta ferma al 72%.
E anche la superficie italiana coltivata con tecnologie digitali cresce di poco: dall’8% del 2022 al 9% del 2023.
Ma le aziende che sono già convinte della bontà della digitalizzazione investono di più, quindi aumenta il numero di soluzioni medie per azienda: 3,4 rispetto al 3,2 del 2022.
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Fonte: ImpresaCity