É stata una Pasqua ricca per gli allevamenti dell’isola, grazie alle vendite e alle remunerazioni particolarmente elevate. Il direttore del Consorzio di tutela dell’Agnello di Sardegna IGP (Contas) Alessandro Mazzette ci parla del mercato e dei progetti di sviluppo.
Durante le festività pasquali, circa 130mila capi di Agnello di Sardegna Igp sono arrivati sulle tavole degli Italiani, la maggior parte venduti sui mercati del Centro e del Nord del Bel Paese. A riferirlo è il Consorzio di tutela dell’Agnello di Sardegna IGP (Contas). Abbiamo intervistato il direttore Alessandro Mazzette, che ci ha parlato anche di “prezzi veramente remunerativi per gli allevatori, in virtù di una forte richiesta del mercato, con i consumatori che hanno scelto di puntare sui prodotti di qualità”.
Come sono andate le festività pasquali per l’Agnello di Sardegna lGP?
Le vendite sono andate anche meglio delle aspettative. Sicuramente da un punto di vista dei quantitativi, con circa 130mila capi venduti: rispetto alla Pasqua dell’anno scorso, abbiamo registrato una crescita di fatturato al consumo del 15%, per un totale di circa 12 milioni di euro. Questo ha permesso di garantire prezzi veramente remunerativi per gli allevatori e per tutta
la filiera produttiva. Una situazione anomala rispetto agli anni precedenti.
Favorita dal fatto che i consumatori sono sempre più attenti alla qualità dei prodotti, in particolare per quelli certificati e made in Italy. Se negli anni precedenti ci siamo spesso ritrovati ad andare in concorrenza con il prodotto estero, nel 2024 l’abbiamo decisamente surclassato. Il successo maggiore l’abbiamo registrato, in particolare, nel Centro e Nord Italia.
Quali sono le ragioni di questo successo?
Sicuramente la ricerca della qualità: dopo la pandemia, il consumatore si è spostato verso i prodotti certificati. Ma soprattutto ha influito il fatto che noi abbiamo cercato di promuovere il prodotto anzitutto in quelle Regioni dove non eravamo presenti. Parlo del Veneto, di parte della Lombardia e anche di parte del Piemonte: sono almeno due anni che portiamo avanti una campagna promozionale in queste zone attraverso i finanziamenti ottenuti con un progetto europeo dal titolo ‘Agnello di Sardegna: buono, sano e garantito’. I punti vendita hanno risposto bene. Quest’anno siamo stati per la prima volta presenti, ad esempio, nei supermercati Alì. Questo testimonia che c’è una crescente attenzione anche da parte della Grande distribuzione per il nostro prodotto.
Vuole parlarci di più della sostenibilità del vostro prodotto?
Si tratta, a mio avviso, dell’aspetto che sta attirando maggiormente i consumatori verso l’Agnello di Sardegna IGP. Questo è, infatti, un animale che viene allevato in modo assolutamente rispettoso dell’ambiente, in sintonia con tutto l’ecosistema. Come Consorzio, abbiamo vinto nel 2023 il ‘Premio ricerca Ig Italia Next Dop’, un’iniziativa promossa da Fondazione Qualivita, per sensibilizzare gli attori delle filiere DOP e IGP sull’importanza della ricerca applicata alla sostenibilità.
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Fonte: Salumi & Consumi