Terra e Vita
La Gazzetta ufficiale dell’Ue del 24 maggio 2013 ha pubblicato l’iscrizione nel registro dell’Agnello del Centro Italia IGP: un riconoscimento che arriva dopo oltre 20 amni di ricerche e sperimentazioni condotte da Francesco Maria Sarti della Facoltà di Scienze Agrarie dell’Università di Perugia, e che il 28 marzo 1992, in occasione di Agriumbria, propose il marchio “Agnello del Centro Italia”. Un invito che fu accolto dalla Coldiretti e dalla società cooperativa commissionaria esercenti macellai stabilì un accordo quadro di fornitura
con il quale furono introdotti alcuni punti che anticipavano l’attuale disciplinare di produzione, quali il riconoscimento della qualità del prodotto negli allevamenti tradizionali del Centro Italia e la riconoscibilità della carcassa dell’agnello mediante una fascetta numerata riportante la dicitura “una rinnovata tradizione nell’agnello del Centro Italia”. Un’lGP a garanzia della qualità organolettica e nutraceutica delle carni ovine. Dopo un lungo excursus storico nel corso del quale furono promosse e attuate alcune iniziative organizzative e promozionali da parte del Comitato promotore per l’IGP dell’Agnello del Centro Italia, costituitosi presso la Camera di commercio di Grosseto, presieduta da Virgilio Manini, allevatore di ovini di razza Appenninica, si è arrivati al recente riconoscimento IGP. Il Comitato promotore dell’IGP sta intensificando la campagna di promozione delle carni dell’Agnello del Centro Italia IGP nei confronti dei consumatori mediante una informazione sulla tracciabilità del prodotto, con un’etichetta che riporta tiri codice dal quale, tramite internet o telefono cellulare, è possibile risalire a indicazioni riguardanti l’allevamento, la macellazione e la rete di vendita.