Agrisole
II Consorzio di Modena risponde alle accuse mosse in Germania da una rivista dei consumatori. Effettuate ricerche parziali:bisogna rafforzare le basi scientifiche e la diffusione dei certificati. Un giro di vite sulla tracciabilità dell’Aceto Balsamico. E’ la conclusione cui è giunto il Consorzio dell’Aceto Balsamico di Modena IGP nel corso di un incontro che si è tenuto tenuto nei giorni scorsi a Roma. Il Consorzio in particolare ha comunicato i risultati di una serie di analisi che sono state svolte dall’Università di Modena e Reggio Emilia insieme al Cra e all’ Unione italiana vini (che ha messo a disposizione i propri laboratori. «La nostra iniziativa – ha spiegato il presidente del Consorzio dell’Aceto Balsamico di Modena Igp, Mariangela Grosoli – nasce da un vero e proprio attacco sferrato ai nostri danni da parte della rivista consumeristica tedesca Stiftung Warentest che nel 2011 ha esaminato una serie di campioni di Aceto Balsamico di Modena IGP di diverse fasce di prezzo riscontrando in oltre il 60% dei casi la presenza di zuccheri non originati dal vigneto. E pertanto in base a tali elementi tali prodotti risultavano irregolari».