Direttore Federico Desimoni, quale effetto ha avuto nelle vostre imprese dell’Aceto Balsamico di Modena IGP, la crisi del COVID-19?
“Il nostro settore ha registrato un calo del 30% delle vendite per la chiusura totale del canale Horeca, mentre le aziende più piccole, hanno risentito molto del fermo al turismo. Ha retto solo la GDO, ma il rischio vero è che vengano penalizzati i prodotti premium rispetto ai prodotti generici. Almeno la metà delle aziende del settore sono in grosse difficoltà, di queste il 20-30% sono in grossissime difficoltà”.
Quali saranno le azioni che il Consorzio pensa di mettere in atto per supportare le imprese nel mercato?
“Come Consorzio stiamo promuovendo azioni per aiutare le aziende a creare shop on line e aumentare l’e-commerce privato e collettivo. Pensiamo anche a un rilancio della vendita diretta in azienda, ma bisogna aspettare per capire cosa succederà. Stiamo studiando campagne di comunicazione a sostegno della categoria premium dell’Aceto Balsamico di Modena IGP, dentro al mondo della distribuzione per evitare che ci sia uno scostamento significativo a livello di discount. Seguiamo anche tutte quelle azioni di sostegno indiretto attraverso i vari strumenti della legislazione comunitaria e nazionale, come l’ammasso privato, l’acceso al credito bancario”.
Quale sarà l’attività che il Consorzio pensa di mettere in atto per comunicare e informare il consumatore?
“La nostra comunicazione, all’uscita da questo periodo, da istituzionale dovrà diventare un filo diretto con il consumatore, mettendolo in relazione con le aziende, perché la comunicazione diventi davvero un aiuto per le scelte del consumatore, per cercare di evitare che gli acquisti si spostino su produzioni generiche, più economiche e senza identità. Dobbiamo aiutare il consumatore a perseverare sulla strada della qualità. L’Italia è conosciuta per prodotti che hanno un’identità; per far questo abbiamo individuato dei valori di riferimento per la nuova comunicazione, che abbiamo sintetizzato in alcuni binomi abbinati o contrastanti: solidarietà e italianità, responsabilità e salubrità (perchè c’è una responsabilità che coinvolge i produttori ma anche i consumatori) libertà e sicurezza alimentare (c’è bisogno di libertà ma servono le regole) e poi socialità e qualità”.
Quale opportunità potranno cogliere le imprese in questo cambiamento?
“Servono nuovi valori di riferimento interni ed esterni all’azienda. Si sono trovati nuovi modelli organizzativi e questo potrà essere utile per individuare altre modalità di vendita dell’ Aceto Balsamico di Modena IGP. L’ e-commerce in Italia stentava, ma è servito in questo periodo, però va riorganizzato in un modo più proiettato al futuro. Le aziende che non hanno fatto comunicazione dovranno iniziare a individuare strategie diverse, anche utilizzando le opportunità date dai Consorzi o dai fondi che le istituzioni pubbliche certamente faranno arrivare al settore”.
Quale attività possono organizzare le imprese e il Consorzio per rilanciare anche il turismo nel territorio?
“Il territorio ne esce malconcio, il modenese stava appena cominciando un suo percorso gastronomico, dobbiamo recuperare tutto questo lavoro fatto. Serviranno mesi, ma è un lavoro da riprendere da dove si è interrotto. Abbiamo chiesto alla Regione Emilia Romagna campagne di comunicazione collettive mirate e visite e degustazioni virtuali che possano richiamare persone che adesso non possono venire ma che avranno voglia di farlo. Vanno comunque rivisti i modelli organizzativi, con nuove professionalità”.
a cura di Elena Conti
Fonte: Consortium 2020_02