Comunicazione, tutela e miglioramento dei controlli per aumentare la qualità del prodotto
L’Aceto Balsamico di Modena IGP è una delle 295 Indicazioni Geografiche italiane riconosciute all’interno del sistema comunitario istituito per garantire e tutelare tanto i produttori quanto i consumatori di tutta Europa. La caratteristica principale dell’Aceto Balsamico di Modena IGP, come di tutte le altre DOP e IGP, è la limitazione geografica dell’area di produzione. Infatti, deve avvenire interamente nel territorio di origine, per mano di soggetti aderenti al sistema e operanti all’interno delle regole previste dal disciplinare produttivo e dal sistema di controllo e certificazione. La gestione dell’intero “sistema” è delegata a un Consorzio di tutela, costituito dai produttori e dagli altri componenti della filiera, che insieme decidono e applicano strategie, azioni di promozione e di tutela, affinché possano giungere al consumatore informazioni certe, chiare e complete. Per l’Aceto Balsamico di Modena IGP, la partita si gioca in particolare su tre asset: comunicazione, tutela e controlli sempre più efficaci. A spiegarli è il direttore generale del Consorzio, Federico Desimoni.
In che modo il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP comunica con il consumatore?
La nostra mission è tutelare la denominazione per poter trasmettere efficacemente i valori, la cultura e la tradizione dell’Aceto Balsamico di Modena IGP offrendo al consumatore la possibilità di una conoscenza più approfondita in grado di accrescerne la consapevolezza e quindi il coinvolgimento e, in questo modo, renderlo protagonista, non solo delle proprie scelte, ma anche dell’orientamento dei trend di mercato. Per questo motivo è importante utilizzare strategie e modalità comunicative in grado di raggiungere il consumatore in modo immediato e diretto attraverso azioni di promozione, eventi, degustazioni, campagne promozionali, coinvolgimento nell’attività social, visite sul territorio, proposte interattive. A questo livello è però importante promuovere anche azioni di informazione specifiche legate all’etichettatura del prodotto che rappresenta la prima modalità di presentazione dello stesso per veicolare l’importanza della denominazione e del simbolo comunitario dei prodotti IGP che oggi rappresenta l’elemento visivo di riconoscimento per eccellenza.
Su quali elementi in particolare si basa la comunicazione del vostro Consorzio?
I due concetti che abbiamo eletto come riferimenti principali della nostra strategia di comunicazione sono quelli di autenticità e di origine. Partendo da questi due driver, che a nostro avviso sintetizzano il cuore delle DOP e delle IGP, abbiamo creato il claim, “autentico all’origine” che in diversi modi sta caratterizzando la nostra comunicazione. Un claim che viene accompagnato ed esplicitato da altri tre concetti fortemente evocativi e significativi: gusto, tutela e garanzia. A sottolineare, il primo l’importanza della componente qualitativa intrinseca del prodotto, l’elemento edonistico e di piacevolezza che i produttori sono in grado di offrire. Il secondo, “tutela”, i valori di eticità e legalità perseguiti dal Consorzio (che non a caso si chiama Consorzio di tutela) ed il terzo, “garanzia”, la relazione di fiducia che il sistema di controllo e vigilanza vuole instaurare con il consumatore offrendogli quelle certezze che giustamente cerca in un prodotto di qualità.
In termini di tutela, il lavoro del Consorzio si rivolge sia ai consumatori, vigilando sulle contraffazioni e aiutandolo a compiere una scelta ragionata, sia ai produttori, per proteggerne il lavoro. Che strumenti legali avete in mano per farlo?
Come abbiamo già anticipato, il Consorzio nasce per tutelare il consumatore a tutti i livelli e la normativa europea già ci aiuta molto in questo. Proprio utilizzando gli strumenti offerti dalla normativa comunitaria e nazionale, il Consorzio, oltre a svolgere una costante azione di vigilanza e di monitoraggio commerciale, ha avviato negli anni numerose procedure amministrative e contenziosi legali a livello civile, sia in Italia che in altri Stati membri. E proprio alcune settimane fa è giunta la notizia dell’avvio di una procedura presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Nel frattempo, le iniziative consortili coprono anche altre aree come ad esempio il progetto, ancora agli inizi, di identificazione con sigilli di sicurezza delle bottiglie di Aceto Balsamico di Modena IGP. A livello internazionale, siamo fortemente favorevoli alle iniziative multilaterali e bilaterali; negli ultimi anni, infatti, i numerosi accordi bilaterali siglati dall’UE hanno portato risultati molto positivi dal punto di vista della tutela.
L’Aceto Balsamico di Modena IGP è tra i prodotti più imitati al mondo e ciò mette il Consorzio nella posizione di dover intensificare ulteriormente i già severi controlli per garantire la qualità del prodotto. Cosa state facendo a tal proposito?
Il Consorzio è competente per lo svolgimento di controlli aventi una matrice di vigilanza sulla fase commerciale; per quanto riguarda, invece, le fasi produttive a monte, il tutto è demandato all’Organismo di Certificazione; nel nostro caso, per fornire a quest’ultimo strumenti ancora più efficaci, abbiamo avviato una modifica del disciplinare che permetterà di ampliare i controlli sulle materie prime fornendo ulteriori garanzie al consumatore finale. La proposta è di avanguardia e mira a verificare il DNA delle materie prime in modo da poter escludere ogni possibile rischio di sofisticazione o frode alimentare.
a cura di Marzia Morganti Tempestini
Fonte: Consortium 2018/00