A Manciano si celebra il Ciaffagnone, tipica crespella di produzione locale arricchita dal gusto unico e delicato del Pecorino Toscano DOP. L’appuntamento è per sabato 6 agosto, alle ore 17.30 in Piazza Garibaldi, con la presentazione del libro ‘Il ciaffagnone mancianese – un cibo ancestrale’, ricerca storica a cura di Lucio Niccolai alla presenza dell’autore e di Mauro Rosati, direttore della Fondazione Qualivita. A seguire, sarà preparata in diretta la ricetta del Ciaffagnone, inserito lo scorso aprile tra i 460 Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) della Regione Toscana, e alle ore 20 è in programma la cena a base di sapori e prodotti tipici della Maremma, a partire dal Pecorino Toscano DOP prodotto dal Caseificio di Manciano.
Come si prepara il Ciaffagnone. Le cuoche al servizio nella Rocca di Manciano, già in epoca tardo-medievale, preparavano per i proprietari della fortezza – prima gli Aldobrandeschi e, in seguito, gli Orsini di Pitigliano – questa frittatina che giunse in Francia grazie a Caterina de’ Medici. La ricetta è molto semplice: uova, farina, acqua tiepida e un pizzico di sale. Dopo aver fatto riposare il composto, viene versato con un mestolo in una padella di ferro calda e appena unta con il lardo. Il ciaffagnone così cotto viene, poi, cosparso di Pecorino Toscano DOP grattugiato e piegato a triangolo. La caratteristica del ciaffagnone mancianese è quella di essere molto sottile, quasi trasparente.
“Siamo orgogliosi di partecipare a questa iniziativa dedicata al ciaffagnone – spiega il presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Toscano DOP, Carlo Santarelli – un prodotto legato, da sempre, a Manciano e al Pecorino Toscano DOP, che ne arricchisce il sapore e l’unicità. La ricerca storica curata da Lucio Niccolai ha permesso di riscoprire le origini di questa ricetta, fresca del riconoscimento di qualità e unicità anche a livello regionale, e di evidenziare il suo forte legame con questa zona, che può essere un elemento di traino anche per la promozione territoriale di tutta la Maremma e delle sue eccellenze gastronomiche”.
Fonte: Consorzio Pecorino Toscano DOP