Ha fatto tappa a Catania la diciassettesima edizione del Premio «Sirena d’Oro» dedicato agli oli extravergini di oliva DOP, IGP e BIO italiani, con la selezione dei migliori oli siciliani che parteciperanno alla premiazione (Sorrento, 29-31 marzo). Nel corso della due giorni catanese, gli oli candidati sono stati sottoposti ad analisi sensoriali da parte di un panel di assaggio, che ha valutato e classificato secondo i metodi del Coi (Consiglio oleicolo internazionale) e dell’Unione Europea. Un’edizione che ha riservato alla Sicilia una sorpresa importante, con l’istituzione del «Premio speciale Sicilia», grazie alla bella affermazione del prodotto locale nelle ultime edizioni, in particolare la DOP Monte Etna e la DOP Monti Iblei. I vincitori saranno annunciati nel corso di un incontro che si svolgerà a Roma, alla Camera dei Deputati, il prossimo 26 marzo.
«L’iniziativa accende i riflettori sulla qualità degli oli Siciliani», ha dichiarato il presidente del Consorzio di tutela per l’olio extravergine di oliva DOP Monte Etna, Giosuè Catania, nel corso della presentazione dell’iniziativa svoltasi presso la Sala Giunta di Palazzo degli Elefanti, alla presenza, tra gli altri dell’assessore comunale alle Attività produttive, Ludovico Balsamo, e del presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Castiglione, nonché dell’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, del vicesindaco di Sorrento, Maria Teresa De Angelis, del presidente della Camera di commercio Sicilia Sud Est, Pietro Agen (da sempre cultore ed esperto proprio di olio di qualità), e del presidente del Comitato tecnico « Sirena d’Oro», Tullio Esposito. «All’ombra dei due vulcani, si magnifica un binomio inscindibile tra la qualità del prodotto tipico di grande profilo sensoriale e il patrimonio territoriale composto dalle migliori tradizioni storiche e culturali, dall’arte, dalle bellezze paesaggistiche e dalla sostenibilità ambientale», ha aggiunto Catania, che ha fatto il punto anche sull’iter della modifica del disciplinare di produzione, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale nazionale lo scorso 17 gennaio e nel quale si prevede, oltre che la modifica di alcuni parametri chimico-fisici, anche l’allargamento del criterio territoriale, includendo tutta la fascia ionica, con altri 25 comuni circa e i propri territori amministrativi, senza alcuna limitazione geografica. «Un fatto importante», ha commentato ancora Giosuè Catania, «che riteniamo possa ulteriormente coinvolgere i soggetti della filiera e favorire una ricaduta economica positiva per tutto il territorio». Il prossimo passo sarà la pubblicazione nella Gazzetta europea e, subito dopo, il riconoscimento ministeriale per tutelare meglio il prodotto attraverso la funzione di « agente vigilatore», in accordo con l’Istituto per la repressione delle frodi e, nel mentre, far sì che il Consorzio stesso deliberi sull’uso e la legittimità del marchio.
Fonte: La Sicilia