Paolo De Castro traccia il bilancio di un anno della commissione agricoltura del parlamento europeo
Stabilità politica interna, ma anche stabilità della presenza italiana nelle istituzioni dell’Unione europea per creare una rete di relazioni. È l’auspicio del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, intervenuto ieri alla presentazione del Report Comagri 2023. Tanti i dossier affrontati quest’anno, alcune mine sono state disinnescate, su altri capitoli spinosi si deve ancora lavorare.
Per l’agricoltura la partita, politica e finanziaria, si gioca tutta a Bruxelles e Strasburgo e dunque proprio nel settore agroalimentare è fondamentale presidiare i tavoli (ufficiali e ufficiosi) per tessere quella tela delle alleanze che fanno la differenza. Perché poi alla fine ci si conta e si vota. È stata questa la filosofia che ha ispirato Paolo De Castro nella sua lunga militanza nel Parlamento europeo e precedentemente come ministro dell’Agricoltura quando diede vita a inedite intese. E ieri nell’illustrazione del bilancio di un anno, che potrebbe essere l’ultimo all’Europarlamento, ha ribadito la sua linea che si fonda sulla ricerca del gioco di squadra.
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Con la strategia delle alleanze l’europarlamentare, per esempio, è riuscito a portare a conclusione la delicata riforma delle Indicazioni geografiche che non solo consentirà di coniugare sviluppo e sostenibilità ed elevare così il livello di qualità, ma offrirà anche, grazie alla semplificazione, nuove opportunità alle Ig. Soprattutto quelle “minori” e del Mezzogiorno.
De Castro ha ricordato anche il successo sulle direttive fitofarmaci ed emissioni che in nome dell’ambiente di fatto mettevano l’agricoltura sul banco degli imputati. E ha lavorato proprio per smontare questa visione distorta delle campagne: “Perché la transizione ecologica non si fa contro gli agricoltori, ma con gli agricoltori”.
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Fonte: Quotidiano del Sud