Corriere del Veneto
«La crisi economica? Serve a fare pulizia». Il vicentino Carlo Cracco, chef bistellato, abbandona i fornelli del ristorante in via Victor Hugo a Milano, e torna nella sua Creazzo. Davanti a lui c`è un pubblico di ristoratori, operatori del settore alimentare e appassionati. Tutti riuniti all`Università del gusto, la scuola di alta formazione enogastronomica della Confcommercio di Vicenza. Cracco per un pomeriggio diventa il protagonista di uno show cooking in cui vengono preparati piatti a base di grandi formaggi Dop: Mozzarella di bufala campana, Parmigiano-Reggiano, Pecorino Sardo e Asiago. Con lui, per l`ultimo piatto, lo chef dell`Ottocento, Riccardo Antoniolo, vincitore del concorso “Qui cucinare è Dop”». Carlo Cracco, lei dice che «la crisi serve a fare pulizia». A chi si riferisce? «A quelli che si improvvisano. A coloro che avviano un`attività senza le basi, senza aver seguito un`adeguata formazione. A chi crede nella quantità e non nella qualità. Chi ha bruciato le tappe per arrivare in alto chiuderà, chi lavora bene invece ce la farà sempre». Nell`epoca di Tripadvisor, di Foursquare e dei commenti online, hanno ancora senso le guide che assegnano stelle, cappelli o forchette? «Chi dà i voti su Internet? Il tuo vicino di casa? Uno che vuole “sputtanare” un ristorante nemico? Ma andiamo… La Michelin esiste da 112 anni e ha l`autorevolezza che nessun giudizio su Internet possiede».