Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago, promotore di sviluppo del proprio territorio d’origine, contribuisce alla riforestazione di un’area colpita dalla tempesta Vaia.
Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago sceglie di agire con un’azione concreta contro gli effetti già in atto del cambiamento climatico e concorre alla riforestazione di una zona boschiva dell’Altopiano di Asiago colpita, nel 2018, dalla tempesta Vaia.
In un’ottica di economia circolare, il Consorzio Tutela Formaggio Asiago aderisce al progetto di riforestazione di una zona boschiva sull’Altopiano di Asiago, luogo di produzione della Denominazione d’Origine Protetta, adottando 1000 nuovi alberi, simbolicamente a rappresentare ognuna delle mille aziende che compongono la filiera produttiva dell’Asiago DOP e gli oltre mille anni di storia di questo prodotto, per aiutare l’ambiente a ritrovare il suo stato naturale là dove i segni della tempesta Vaia del 2018 sono ancora visibili.
Questa iniziativa si inserisce nel percorso avviato col progetto Asiago Green Edge, che prevede l’ottimizzazione dell’impatto ambientale ed energetico dell’intera filiera del formaggio Asiago. Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago prosegue ora nel suo impegno di tutela della biodiversità del luogo d’origine con progettualità di più ampi orizzonti basate sulla conservazione dell’equilibrio ambientale.
La nuova azione testimonia il forte legame tra l’Asiago DOP e il suo territorio e traduce in concreto lo spirito del Green Deal europeo e gli obiettivi condivisi sulla biodiversità che vincolano i paesi membri, entro il 2030, a piantare almeno 3 miliardi di alberi in più, riconoscendo la cruciale importanza delle piante per la salute del pianeta. La prossima area forestale – composta da mille alberi tra abeti e larici – una volta a regime contribuirà ad assorbire circa 22 tonnellate di Co2 all’anno.
“Gli impegni globali richiedono azioni locali, per non restare lettera morta” – dichiara Flavio Innocenzi, direttore del Consorzio Tutela Formaggio Asiago – “Il recente accordo raggiunto nella COP28 ha una portata storica, e non conosciamo altro modo di onorarlo se non quello di attivarci concretamente e con continuità nel tempo. Questo primo ciclo di attività si colloca fattivamente al punto 15 (“Life on Land”) dell’Agenda ONU2030 mirato a proteggere, ripristinare e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi.”
“Noi che di questo territorio così unico e fragile siamo i custodi e ne interpretiamo la vera essenza con la produzione del formaggio Asiago” – afferma Fiorenzo Rigoni, presidente del Consorzio Tutela Formaggio Asiago – “oggi vogliamo simbolicamente restituire quanto abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere. È dovere di tutti prendersi cura del nostro pianeta con azioni concrete che vanno al di là delle dichiarazioni d’intenti e questi 1000 alberi sono un segno tangibile del nostro impegno ma, anche, un’occasione per condividere con quanti hanno a cuore, come noi, l’ambiente, una scelta che vedremo dare i suoi frutti negli anni”.