Il Tempo
Aumenta il costo di grano, soia e mais sui mercati mondiali. A rischio decine di milioni di persone in tutto il mondo Appello dell’Onu per evitare la catastrofe alimentare Il forte rialzo dei prezzi di mais, frumento e soia, ripropone il timore per il riaffacciarsi di una crisi alimentare mondiale. L’Organizzazione delle Nazioni Unite lancia, con tre sue agenzie di settore, un appello ad agire in modo «rapido e coordinato» per evitare che gli alti prezzi di mais, grano e soia producano una catastrofe alimentare. «Dobbiamo agire con urgenza per fare in modo che questi shocknon si trasformino in una catastrofe per decine di milioni di persone nei prossimi mesi» sostengono le tre agenzie Onu Fao, Ifad e Wfp. «Sostenere i piccoli produttori e garantire una rete sociale per aiutare i consumatori» lungo termine del nostro modo di produrre, commerciare e consumare cibo in un’epoca in cui aumentano popolazione, domandae cambiamento climatico», spiegano nel comunicato congiunto. «Siamo meglio attrezzati oggi rispetto a cinque anni fanel rispondere a queste sfide – continuano Fao-lfad-Pam Abbiamo sviluppato nuove politiche e nuovi strumenti. Abbiamo adottato un doppio approccio: sostenere gli investimenti di lungo periodo in agricoltura, soprattutto per quanto riguarda i piccoli contadini e, contemporaneamente, garantire, nel breve periodo, una rete di protezione sociale per sostenere i consumi alimentari dei consumatori e produttori poveri ed evitare la fame, la perdita dei mezzi di produzione e la trappola della povertà. In particolare proseguono le tre agenzie dell’Onu – gli Stati devono evitare acquisti dettati dal panico e l’imposizione di restrizioni alle esportazioni che, seppure possono aiutare temporaneamente alcuni consumatori nazionali, sono di solito insufficienti e rendono la vita più difficile a tutti gli altri. Sino a quando non troveremo il modo di proteggere il nostro sistema alimentare dagli shock e dal clima concludono Fao-Ifad-Parn – persisterà una situazione di pericolo». La sfida, ma anche l’opportunità, è di ridurre e condividere il rischio. Il modo più ovvio di farlo è promuovere unaproduzione alimentare sostenibile nei paesi poveri, importatori di cibo, dove vi sono spesso anipie potenzialitàper migliorare la produzione. gramme). Le agenzie ipotizzano chele tensioni sui prezzi possano riprodurre una crisi alimentare analoga a quella del 2007-2008, ma ritengono di essere oggi meglio preparate rispetto a cinque anni fa. «Bisogna affrontare due problemi interconnessi: il problema immediato dei prezzi di alcuni prodotti alimentari, che possono avere un impatto pesan te sui Paesi dipendenti dalle importazioni e sui più poveri, e il problema a