Liberta’ di Piacenza
Parenti, presidente della Camera di commercio: oggi la produzione dop è al 70%, deve salire al 100% per conquistare il mercato come il culatello. Se disfida con Parma deve essere, che sia la coppa la bandiera della nostra riscossa. Coppa d’oro, quale quella piacentina sa essere. Coppa che non teme rivali, coppa da produrre con i crismi di qualità che un prodotto dop richiede. Produzioni al 100 per cento dop, così è diventato grande il Culatello di Zibello servito in pompa magna nei migliori ristoranti di tutto il mondo. Qualità, qualità e ancora qualità deve essere la parola d’ordine: la smettano i nostri produttori di sfornare «Coppa normale e Coppa eccezionale». Sia solo di top class, e così «potremo vederla come prodotto prezioso», capace di rivaleggiare con sua maestà il Culatello – che «oggi può costare quattro volte la Coppa» – e di «diventare ambasciatore nel mondo» di tutte le prelibatezze enogastronomiche piacentine, dai vini agli altri salumi. L’esortazione di Beppe Parenti è arrivata forte e chiara ieri pomeriggio dal palco del teatro Municipale scelto come cornice della sesta edizione del premio Coppa d’Oro. Esortazione all’indirizzo di tutti gli attori della filiera che si sviluppa attorno al più famoso dei nostri insaccati. «In questi sei anni, da quando è nato il premio, ne abbiamo avute di soddisfazioni, la produzione di dop è passata dal 35-40 per cento al 70 per cento di oggi», ha premesso il presidente della Camera di commercio, l’ente che dal 2007 promuove la Coppa d’oro: «Non è ancora sufficiente, occorre fare il 100 per cento di dop, proprio come il culatello».