L’Espresso
L’egoismo dei più ricchi. Le richieste dei più poveri. Nord contro Sud. A Bruxelles si litiga. Perché? In sette domande e risposte, la guerra per il budget. Tra litigi, divisioni profonde, minacce di veto, psicodrammi e negoziati sotto banco, l’assemblea condominiale dell’Unione europea va in scena in queste settimane, puntuale come ogni sette anni e con un rituale ormai consolidato, ma questa volta con un clima ancor più teso: gli animi sono esacerbati dalla crisi. «Tutti vogliono tagliare, ma nessuno a casa propria», riassume una fonte comunitaria. All’ordine del giorno il bilancio comunitario 2014-2020: la ricarica della carta di credito della Ue, il limite massimo di spesa per le istituzioni e per i suoi diversi programmi, dall’Erasmus allo sviluppo rurale. Ai piani superiori, attico e superattico, dettano legge ì condomini ricchi -vGran Bretagna, Svezia, Olanda e Danimarca ed anche, seppur su posizioni meno rigide, Austria e Proposte per il Bilancio Ue 2014-2020 (in miliardi di euro) Finlandia – quelli a cui in questi tempi di vacche magre non va assolutamente di spendere, in fondi regionali e di coesione, per migliorare gli appartamenti di sotto, quelli dell’est e sud Europa, che invece reclamano risorse per ristrutturare.