Secolo XIX
«Quando si vende olio che costa meno di una bottiglia di acqua minerale la questione è presto fatta: o il produttore è un santo o gioca sporco». Stigmatizzacosì Franco Boeri titolare di Olio Roi, una delle aziende medio-piccole di riferimento per il ponente ligure e presidente dell’Associazione Frantoiani, le novità contenute nella nuova legge sulla tracciabilità dell’olio licenziata a dicembre dalla commissione agricoltura. La legge prevede modalità per l’indicazione nell’etichettatura dell’origine degli olii di oliva vergini, modalità operative alle quali gli assaggiatori dovranno attenersi per esperire le verifiche delle qualità organolettiche; indicazioni dettagliate sulle pratiche commerciali che devono essere ritenute ingannevoli, come l’uso diinformazioniche evocano zone di origine non corrispondenti a quelle effettive oppure le omissioni che possono ingenerare false convinzioni circa l’origine delle olive; una disciplina dell’uso dei marchi di impresa, stabilendo i casi di illiceità, le conseguenze amministrative e le sanzioni nelle ipotesi di reato, introducendo anche l’ipotesi di reato per l’illecito uso del marchio che sarà perseguito anche con sanzioni penali. Inoltre la legge fissa il termine entro il quale il prodotto conserva e l’obbligo per i pubblici esercizi di presentare in tavola solo bottiglie non “rabboccabili”. Previste anche norme per evitare frodi connesse al regime agevolato di importazioni dall’esterno dell’Unione europea.
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