Corriere della Sera
La Bresaola della Valtellina preparata con carne importata dal Brasile. La Fiorentina preparata con bestiame allevato in Romania. La Mozzarella di Bufala fatta con latte di mucche lussemburghesi. Già questi tre esempi basterebbero a far storcere il naso al consumatore che vuole mangiare italiano ma non sempre ci riesce. L’impossibilità di andare all’origine di tutti i prodotti che finiscono sulla nostra tavola – cosa che, dice un sondaggio Eurobarometro, vorrebbero 9 italiani su io (e più di sette cittadini europei) – non è però l’unico problema. La Commissione UE ieri ha deciso di anticipare all’estate o a inizio autunno la presentazione del rapporto, prevista per fine anno, sull’etichettatura della carne lavorata e dei prodotti che la contengono. Ma cosa succede realmente nel mondo della carne industriale? E cosa mangiamo, per scelta o per forza?