Giornale di Brescia
Un po’ negletto dal sistema bancario negli anni affluenti delle semestrali da capogiro, il settore agroalimentare, che ha rendimenti a lungo termine e non certo evidenziabili in una semestrale, torna a far gola alle banche. Per la verità si stanno muovendo un po’ tutte, ma Cariparma ha idee più in grande: vuole diventare la banca di riferimento del settore agroalimentare italiano che non ha più banche di credito agrario specializzate. Lo fa perché ritiene che il settore agroalimentare sia tendenzialmente anticiclico, che stia reggendo molto bene la crisi e che abbia grosse possibilità di sviluppo all’estero che stentano essenzialmente per mancanza di credito. Per dare sostanza alla propria candidatura pone sul piatto il knowhow della «Banque vertei europea per eccellenza, il francese Crédit Agricole che di Cariparrma possiede l’85% e che in patria detiene l’80% degli impieghi bancari in agricoltura.