Italia Oggi
Dai 10 miliardi di euro attuali ai 50 miliardi fra cinque anni. L’e-commerce italiano ha strada da fare, rispetto a quello degli altri maggiori paesi europei, ma la crescita ci sarà e il canale può essere di grande utilità per i marchi del largo consumo, per renderli più forti rispetto alle turbolenze del mercato, rispetto alla stessa distribuzione. Perché non è vero che i marchi debbano vendere online solo attraverso i siti dei supermercati, visto che i consumatori sarebbero disposti a comprare direttamente dai siti delle aziende. L’Upa, l’associazione che riunisce gli investitori in pubblicità, ha presentato ieri una ricerca commissionata a Gfk Eurisko insieme con Google, con lo scopo di mostrare lo spazio che esiste per questa categoria di prodotti sull’online. Una ricerca che peraltro ha segnato l’inizio della collaborazione di Upa con Google, «non una collaborazione sporadica», ha detto il presidente di Upa, Lorenzo Sassoli de Bianchi, «ma un percorso che si apre». Non è dato sapere a cosa porterà questo percorso. «Non voglio anticipare», ha detto il presidente, «ne riparleremo all’assemblea annuale di luglio».