Leggo
Quello tra Alfredo e Violetta, nella «Traviata», è uno dei brindisi più famosi nel melodramma. Giuseppe Verdi compose quell’opera a 50 anni, quando aveva già raggiunto il successo: vi traspare la sua passione di buongustaio e intenditore di vini. Il maestro era figlio di un oste e a Roncole Verdi, frazione di Busseto (Pr) si stanno preparando per incominciare i festeggiamenti per i 200 anni dalla nascita dell’illustre concittadino. A prendere in mano il vessillo verdiano, nella Bassa Parmense, per ora sono intervenuti i cuochi stellati dell’Emilia-Romagna, che si sono ritrovati l’altra settimana nel «relais dei culatelli» dei fratelli Massimo e Luciano Spigaroli, a Polesine Parmense (anticacortepallavicina.com). La cena d’onore, dopo una giornata con 50 relatori (l’evento si intitolava «Cento mani di questa terra») si è aperta con un quartetto d’archi che ha suonato ouverture di Verdi nella cantina di affinamento del Culatello di Zibello DOP. Se il culatello viene prodotto con la parte più pregiata del suino, la noce della coscia, con i suoi nobili scarti si confeziona lo strolghino, un salame fresco e magro, molto amato da Giuseppe Verdi, che se lo portò a San Pietroburgo nel 1861 per mettere in scena «La forza del destino».