Il Sole 24 Ore
Tra produttori olivicoli e grande distribuzione organizzata «scoppia» la pace. Dopo anni di contrapposizioni – anche dure – arriva la svolta con le intese fra agricoltori e Gdo per incrementare le vendite di olio sugli scaffali. Le iniziative sono ancora alle prime fasi anche se si stanno diffondendo sul territorio nazionale. Il tema è delicato. Gli olivicoltori hanno spesso puntato l’indice contro le vendite di olio d’oliva a prezzi «stracciati» o addirittura sottocosto. Con quotazioni tanto basse da svilire il prodotto trascinando così al ribasso i redditi dei produttori. Si calcola infatti che oltre il 5o% delle vendite in Italia di olio d’oliva avvenga ormai in regime di promozione assimilando sempre più l’olio d’oliva a una qualsiasi commodity indifferenziata. Tra i primi ad aprire la nuova fase improntata alla collaborazione sono stati i produttori associati ad Unaprol -Consorzio olivicolo italiano e al Cno (Consorzio nazionale degli olivicoltori) che hanno stretto un accordo con i supermercati della catena Sisa di Veneto, Lombardia e Piemonte. Con una condizione prioritaria: escludere le promozioni basate solo sul prezzo.