La Stampa
C’è chi parla di cambiamento epocale, chi di novità dalla portata rivoluzionaria. Una cosa è certa, l’apertura del mercato statunitense a salami, pancette, coppe e culatello «Made in Italy», dopo 15 anni di preclusione imposta dalle autorità americane, rappresenta un’opportunità senza precedenti per le imprese italiane del settore zootecnico e alimentare di ogni dimensione, ed è un esempio di cooperazione tra i due Paesi da prendere a modello per il futuro.
Il provvedimento, operativo dal 28 maggio, porta la firma dell’Animal and Plant Health Inspection Service (Aphis), l’ufficio del dipartimento dell’Agricoltura Usa creato nel 1972 che ha, tra gli altri, poteri di vigilanza e tutela in materia di allevamenti e dei prodotti che possono derivarne.
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