Il Gazzettino Treviso
Presentata una interrogazione urgente alla UE. Prosecco contro Prosek, si gioca in Europa la sfida dei viticoltori di Conegliano e Valdobbiadene contro i colleghi croati. I due vini in comune hanno soltanto una parte di nome, perché in quanto a caratteristiche organolettiche sono decisamente diversi, ma è proprio il nome ad essere al centro della diatriba internazionale. Il prossimo 1 luglio la Croazia entrerà a far parte dell’Unione europea, e secondo le norme comunitarie sui prodotti a denominazione, non potrà commercializzare il vino chiamato Prosek perché il nome è troppo simile a quello del Prosecco. A difesa dei viticoltori nostrani è sceso in campo Giancarlo Scottà, europarlamentare della Lega Nord, che non ha alcuna intenzione di trattare sulla questione. «Non scherziamo
e soprattutto rispettiamo il lavoro di generazioni di produttori afferma Scottà -. In un momento in cui stiamo lavorando a livello comunitario per tutelare il Prosecco nei confronti di Usa, Cina e Australia – continua l’eurodeputato – sembra incredibile che ci fermiamo a considerare di ammettere un vino nel sistema UE, il Prosek croato, che ha solo il sounding italiano». Gli agricoltori croati sono pronti a rispondere alla battaglia nonostante i loro rappresentanti istituzionali non abbiano fatto nulla per tutelare i prodotti in vista dell’ingresso nella UE.