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Cala l’export dell’azienda Italia nel primo trimestre 2013: -0,7% (confronto col 2012), con regioni locomotive come Lombardia ed Emilia che si allineano (-0,6%). L’industria manifatturiera insomma perde colpi, anche se aprile segna una leggera ripresa, ma non così l’industria `verde’ delle campagne che piazza incrementi a doppia cifra: + 15,4% la crescita per i prodotti agricoli, + 12,6 per alimentari/bevande. Il vino è il prodotto food più esportato con un valore record di 4,7 miliardi di curo nel 2012 seguito da ortofrutta fresca, pasta e olio di oliva. Il mondo ha voglia di made in Italy. Il ruolo di traino dell’agroalimentare per tutta l’economia italiana nel commercio estero è sotto gli occhi di tutti e conferma il record dell’export di settore nel 2012 salito a quasi 32 miliardi di euro.
E bene ha fatto il Cso di Ferrara nei giorni scorsi a ritoccare questa cifra al rialzo: con i prezzi allo scaffale nei market, nelle enoteche, nei negozi di delikatessen e nei ristoranti il valore del made in Italy a tavola sui mercati mondiali sale a 48 miliardi.
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