L’Informatore Agrario
Il settore bufalino giunge infine a una svolta. Dopo il pasticcio di norme (vedi L’Infarmotore Agrario n. 14/2013, pag. 17) determinato dal decreto ministeriale del 6 marzo 2013, emanato in applicazione dell’art. 4 della legge n. 205/2008 «Misure urgenti per il rilancio competitivo del settore agroalimentare» e titolato «Disposizioni per la produzione della Mozzarella di Bufala Campana DOP», c’è stato dapprima il ripensamento del Mipaaf, che ha cambiato il decreto sull’obbligo di utilizzare opifici separati per mozzarella dop e altri formaggi consentendo ai caseifici inseriti nel circuito della mozzarella dop di produrre una vasta gamma di prodotti, purché fatti con solo latte di bufala certificato per la dop. Successivamente è stata approvata dalla Giunta regionale della Campania, il 28 maggio, la delibera voluta dall’assessore all’agricoltura Nugnes, frutto di una concertazione tra le organizzazioni agricole, itrasform atori e il Consorzio di tutela. Con questo atto l’ente non solo costituisce in Campania un sistema di rintracciabilità del latte di bufala che riguarda la a – gione dove si produce il 92% della mozzarella dop e viene allevato il 74% del patrimonio bufalino nazionale, ma chiede al Mipaaf anche che tale sistema sia esteso a tutta l’area dop e al resto d’Italia, Inoltre, viene chiesto al Ministero di modificare ulteriormente il decreto, per smaltire le giacenze di latte bufalino congelato, producendo esclusivamente altri formaggi e preparati a base di latte bufalino originariamente certificato per la dop.
L’allora ministro Mario Catania aveva firmato il 10 aprile il nuovo decreto nel quale viene stabilito: «Gli operatori inseriti nel sistema di controllo della dop Mozzarella di Bufala Campana producono il formaggio Mozzarella di Bufala Campana, nonché i sottoprodotti o derivati della stessa materia prima, inclusa la ricotta, in stabilimenti esclusivamente dedicati a tali produzioni. vietata la produzione in tali stabilimenti di altri tipi di formaggi o preparati alimentari». In pratica si torna all’antico, ma con una restrizione: chi produce mozzarella dop può produrre anche altri formaggi o mozzarelle non dop (definiti nel decreto «sottoprodotti») e ovviamente ricotta, ma in più è obbligato per legge, in quell’opificio, ad acquistare solo latte di bufala certificato per la dop Mozzarella dì Bufala Campana.
20130621_Informatore_Agricolo.pdf