Il Gazzettino
“Siamo pronti ad agire in tutte le sedi opportune per tutelare il Prosecco e non abbiamo nessuna intenzione di perdere”. Il Consorzio di tutela Prosecco DOP è pronto a dare battaglia alla Croazia, che da oggi diventerà il ventottesimo Paese dell’Unione europea. Con questo ingresso si profila una disputa tra i produttori di vino italiani e croati sulla commercializzazione e vendita del ben noto Prosecco e del meno famoso Proshek, vino dalmata tradizionale dal sapore dolce e morbido, da servire dopo il pasto, prodotto con il metodo dell’appassimento dell’uva bianca prima della vinificazione. Due mondi diversi, al punto che chiunque saprebbe distinguerli per colore e sapore, ma due nomi troppo simili, che potrebbero trarre in inganno i consumatori. Il timore, al di qua del confine, è che i produttori di Proshek approfittino del momento magico del Prosecco, che nel primo trimestre del 2013 ha segnato un aumento del 29% sul fronte dell’export, trainando il comparto spumante. I primi a muoversi sono stati gli eurodeputati leghisti Giancarlo Scottà e Lorenzo Fontana, che a maggio hanno chiesto alla Commissione europea un intervento urgente; nei giorni scorsi è tornata alla carica Mara Bizzotto, che ha presentato un’interrogazione urgente affinché la Croazia rinunci all’utilizzo del nome “Proshek”.