Il Sole 24 Ore
Un valore di oltre 306,4 milioni nei primi tre mesi dell’anno, con una crescita dell’1,6% nello scenario di una contrazione quasi generale delle esportazioni del manifatturiero. Dati dell’ultimo report dell’ufficio studi della Camera di Commercio di Parma che confermano la crescita dell’export del cuore della foodvalley emiliano romagnola: Parma e la sua provincia, l’area dove si concentrano le produzioni di eccellenze alimentari come il Prosciutto di Parma DOP e il Parmigiano Reggiano DOP ma anche grandi gruppi come Barilla. Merito soprattutto della decisa ripresa della domanda proveniente dagli Stati Uniti. Per i produttori parmensi un mercato storico che, dopo un periodo di declino, haricominciato a tirare. Il bacino più importante. Ma soprattutto quello che sta regalando l’aumento più rilevante, insieme a Francia e Germania, anche alla Barilla. Il gruppo parmense, quasi 8.500 dipendenti nel mondo, nei primi sei mesi di quest’ anno ha assistito a una crescita oltreconfine del 4%, capace di compensare ampiamente la flessione (1%) della domanda interna.