La Stampa
Tra mille incertezze politiche, una sicurezza agricola c’è: anche la vendemmia dei grandi rossi italiani quest’anno è ritornata al calendario degli anni Novanta, quando era normale raccogliere l’uva a partire da metà ottobre. La vera raccolta dei Nebbioli inizierà tra una decina di giorni, quando sarà terminata anche la vendemmia della Barbera. Si prospetta una grande annata, le aspettative sulla qualità sono altissime soprattutto per chi ha saputo lavorare bene nel vigneto, selezionando i grappoli migliori. Nell’Albese, gli ettari vitati a Nebbiolo da Barolo sono poco più di 1900, dai quali si ricavano ogni anno 12 milioni di bottiglie. Poi ci sono i 700 ettari che danno 4,5 milioni di bottiglie di Barbaresco e i 200 ettari che, al di là del fiume Tanaro, garantiscono 800 mila bottiglie di Roero DOP.
Senza scordare i 4 milioni di bottiglie prodotte con la DOP Nebbiolo d’Alba. Ma anche in Toscana le uve più pregiate se la stanno prendendo comoda e solo in questi giorni il Sangiovese sta raggiungendo la giusta maturazione. A Montalcino, dove la produzione del Brunello DOP nel 2012 è stata di 9,2 milioni di bottiglie, più 4,5 milioni della DDP Rosso di Montalcino, c’è ottimismo.