Il Sole 24 Ore
Dopo quattro anni di lunghe trattative, l’Unione europea ha raggiunto ieri «un’intesa di principio» su un accordo di libero scambio con il Canada. E’ la prima intesa di questo tipo con un Paese del G-8. Agli occhi degli imprenditori italiani, secondo il vice ministro per il Commercio estero Carlo Calenda, l’aspetto più interessante dell’accordo è il riconoscimento delle indicazioni geografiche nel settore agroalimentare, una prima con un Paese angloasassone. «Questo aspetto è una svolta – ha spiegato Calenda dal Lussemburgo, dove si svolgeva ieri una riunione dei ministri europei per il Commercio – un fulcro da usare in tutte le sedi di trattative, e in particolare con gli Stati Uniti», con cui l’esecutivo comunitario sta negoziando un complesso accordo di libero scambio. «La protezione dell’indicazione geografica dei prodotti agroalimentari non è più una questione meramente italiana. E stata fatta propria dall’Europa ed è ormai la posizione della Commissione». Nel 2011, l’interscambio tra le due aree economiche è stato di 84 miliardi di euro. L’accordo commerciale prevede che al momento dell’entrata in vigore – tra circa 18 mesi, possibilmente nel 2015 – venga abolito il 99% dei dazi oggi esistenti tra le due aree economiche.
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