Il Resto del Carlino
Il nuovo regolamento delle attività di produzione e vendita della piadina nei chioschi, che il consiglio comunale si appresta a votare, secondo il consigliere comunale della Lega Nord Romagna, Paolo Guerra, potrebbe complicare non poco la vita dei piadinari stessi. «Del regolamento – dice Guerra – se approvato in questa stesura, se ne parlerà ben oltre i confini della Romagna. Ciò in quanto il documento, che dovrebbe riguardare solo i requisiti strutturali ed urbanistici dei chioschi per fini autorizzativi, impone invece che la produzione sia di esclusiva Piadina Romagnola. L’iter per il riconoscimento del marchio IGP dovrebbe concludersi verso la metà del 2014.
Fino ad allora, il neocostituito consorzio per la tutela della piadina romagnola non potrà assegnare il marchio identificativo che si fonda su tre criteri: niente uso di conservanti, rispetto di determinati ingredienti, territorialità romagnola. Il disciplinare sembra più destinato a tutelare i produttori romagnoli di piadina su larga scala, per evitare che altri imprenditori utilizzino la denominazione Piadina Romagnola producendola magari a centinaia di chilometri di distanza dalla nostra zona.