Corriere della Sera.
L’agricoltura bergamasca resiste alla crisi, seppur con qualche inevitabile difficoltà. Nonostante il protrarsi della generale congiuntura economica negativa, accentuata per il settore dal maltempo di primavera, secondo le prime stime della Coldiretti l’annata agraria 2012-2013 è riuscita a mantenere un bilancio stabile. E c’è anche qualche segno positivo per l’occupazione. Riguardo agli imprenditori, le iscrizioni Inps di coltivatori diretti sono aumentate di quasi ile%o: un incremento che equivale a una settantina di nuovi agricoltori. Anche la manodopera è cresciuta, contrariamente ad altri settori: un aumento di circa l’1,5%o tra i dipendenti, che in termini di giornate lavorative valgono un più 2,6%, secondo i dati forniti alla Coldiretti. Se si considera che secondo i dati Istat nel 2012 gli occupati nell’agricoltura sono circa 7.400, con una prevalenza di indipendenti, i nuovi lavoratori dipendenti ammonterebbero a circa un centinaio. «E un segnale positivo molto piccolo – commenta il presidente di Coldiretti Bergamo, Alberto Brivio -, ma è la dimostrazione che l’agricoltura è uno dei pochi settori che non solo sta tenendo, ma riesce ad attrarre nuove energie e soprattutto a esercitare fascino sui giovani per trovare nuove opportunità. Questo non significa che le imprese agricole non abbiano problemi: hanno sempre più difficoltà a far quadrare i bilanci, stanno soffocando sotto il peso della burocrazia e soffrono la concorrenza spesso sleale di altri Paesi».
Corriere_della_Sera_4.pdf