Il Messaggero
Non solo borse, occhiali o capi di abbigliamento “tarocchi”, i falsari dell’alimentare sono in netta crescita: nei primi nove mesi 2013 sono stati sequestrati beni e prodotti per un valore di 335,5 milioni. I più falsificati sono prodotti base dell’alimentazione come carne (24%), farine pane e pasta (16%), latte e derivati (9%), vino e alcolici (8%), che vengono impiegati in larga parte (20%) anche nella ristorazione dove per risparmiare si diffonde l’utilizzo di ingredienti low cost. Un fenomeno che dall’italian sounding ai taroccamenti dei prodotti a marchio di origine (DOP, IGP e STG) trova terreno fertile anche sui nuovi media. Non mancano, infatti, le frodi ori line come Gorgonzola DOP, Taleggio DOP e Grana Padano DOP contraffatti e venduti sul web.
Questo fenomeno (nocivo non solo al portafogli ma alla salute) è causato dalla crisi, infatti dal 2007 a oggi si è verificato un aumento del 170% del valore dei cibi e bevande sequestrate.