Corriere della Sera
Maggiore attenzione alle coltivazioni del Mediterraneo, sostegno ai giovani, più tutela all’ambiente: dopo il via libera ieri al nuovo bilancio europeo, ridotto a 960 miliardi per i prossimi 7 anni, oggi a mezzogiorno il Parlamento, riunito a Strasburgo, vota sulla riforma della Pac, la Politica agricola comune europea, che porta molte novità. E’ un momento storico: se passa, per la prima volta il Parlamento europeo riesce a cambiare profondamente la proposta iniziale della Commissione per riformare uno dei cardini dell’Unione europea fin dalle origini, come segnalano gli oltre ottomila emendamenti presentati dagli eurodeputati. L’Italia nel complesso riceverà circa 6 miliardi in media all’anno (4 miliardi di aiuti diretti e 2 miliardi per lo sviluppo rurale) per i prossimi 7 anni.
«Se abbiamo salvato le colture mediterranee è merito del nostro lavoro. Con questa riforma della Pac dimostriamo non solo che la co-decisione tra Consiglio e Parlamento, i cui poteri sono stati rafforzati dal Trattato di Lisbona, funziona ma che le cose si possono modificare. L’Europa siamo noi: se vogliamo cambiarla, dobbiamo esserci, impegnarci e vedremo che da Bruxelles possono arrivare cose positive», afferma Paolo De Castro, eurodeputato e presidente della commissione Agricoltura e Sviluppo rurale.