Il Mattino
Gli agenti del corpo forestale dello Stato mettono in chiaro un punto fondamentale: «Non è contraffazione, ma usurpazione e evocazione del marchio». Una differenza di fondamentale importanza per evitare «speculazioni e allarmismi inutili». Insomma stessi colori, stessa scritta, stesso modello ma non un’esatta copia. Ad ogni modo quei 60 mila involucri di marchi DOP utilizzati per la mozzarella di bufala erano completamente falsi, e per questo sono stati sequestrati. La produzione in una tipografia di Giugliano. La diffusione tra la terza città della Campania e il vicino Comune di Melito. La segnalazione e i sospetti sono giunti dal Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP: «È nostro dovere – dice il presidente Domenico Raimondo – segnalare i casi sospetti e siamo soddisfatti di quanto fatto dalla forestale». Il sequestro di confezioni e prodotti nell’ambito di un’operazione, deno minata «Brand protection», avviata per la prevenzione, la vigilanza e il contrasto ai crimini agroalimentari e agroambientali e per la tutela delle tipicità campane che godono della DOP e dell’Indicazione geografica protetta, IGP. Indagini che vanno avanti giorno dopo giorno volte a tutelare e a proteggere un marchio di fondamentale importanza per la Regione Campania.
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