Agrisole
Aicig propone di riutilizzare nelle azioni di protezione le risorse legate alle sanzioni varate nel 2004. Secondo il Rapporto Qualivita-Ismea il fatturato al consumo ha toccato 12,6 miliardi (+5%), bene anche l’export (4,6%). Fare promozione senza tutela è come riempire una bottiglia con un buco sul fondo». Nella laconica frase del direttore del consorzio del Parmigiano Reggiano DOP, Riccardo Deserti, c’è l’attuale momento dei prodotti alimentari di qualità made in Italy: la sola promozione sui mercati dei brand italiani non basta più e occorre un salto di qualità sul fronte della tutela dei marchi e della lotta alle contraffazioni. Il settore dei prodotti alimentari italiani Dop e Igp conta 259 IG
per un fatturato all’origine che nel 2012 ha toccato quota 7 miliardi di euro (+2%) che diventano 12,6 miliardi al consumo (+5%). Di questi circa 2,5 miliardi (in lieve flessione, -1%) sono realizzati all’estero dove però i prodotti italiani dal Parmigiano reggiano DOP al Grana Padano DOP, dal Prosciutto di Parma DOP a quello di San Daniele DOP fino all’Aceto balsamico di Modena IGP devono battersi con il fenomeno delle contraffazioni. «Promuovere prodotti che all’estero sono molto imitati – ha aggiunto il direttore del Consorzio del Parmigiano reggiano senza al tempo stesso chiarire le differenze fra gli originali e i falsi rischia di valorizzare i primi ma, involontariamente, anche i secondi».