Gazzetta d’Asti
Nel 2013 raggiunti i 98 milioni di bottiglie di Asti DOP e Moscato d’Asti DOP. Rientrano Martini&Rossi, dopo cinque anni, Fontanafredda, dopo sette, Toso, dopo due anni, e a sorpresa anche la Gancia. Appianate le divergenze centrifughe degli anni passati, sotto il marchio del Consorzio dell’Asti si riaggregano dunque le grandi aziende produttrici per la soddisfazione del presidente Gianni Marzagalli che nel suo discorso ha riconosciuto di essersi prodigato, dall’inizio del proprio mandato nel maggio 2012
“Affinché il Consorzio ritornasse ad essere la casa di tutti, una casa di vetro con l’adeguata rappresentanza di ogni categoria della filiera agro-industriale, riaffermando il suo ruolo centrale nel governo della denominazione Asti DOP e Moscato d’Asti DOP“. Oggi il Consorzio può contare su una rappresentatività del 96% dell’intera produzione imbottigliata di Asti e Moscato d’Asti docg e Marzagalli sceglie una metafora calcistica per descrivere questa posizione: “Il Consorzio è adesso pronto a scendere in carneo con una squadra vincente”.