La Gazzetta di Modena
Archiviate le festività di fine anno, è il momento di fare bilanci per il settore del comparto artigianato alimentare, una delle eccellenze del Made in Italy, che trova in Modena una tra le province più attive quanto a presenza di prodotti DOP e IGP. Se il food Made in Italy addobba le tavole di tutto il mondo, infatti, il merito è anche delle 1202 imprese artigiane modenesi del settore alimentare (11,3% del totale). Questo il dato – rilevato dall’ufficio studi di Confartigianato – relativo al terzo trimestre dell’anno 2013, che mostra la sostanziale tenuta rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando le imprese si attestavano a 1208 (-6 imprese, -0,5%). Il confronto con le altre province emiliano-romagnole (in tutta la regione sono 8.176) vede Bologna a quota 1.489 imprese, con un incremento di un +1,2% sul 2012; Parma è a quota 995 imprese, a -0,7%0. Reggio Emilia 973 a +0,7%, Ravenna 850 a +0,2%, Forli-Cesena 823 a -0,4%, Rimini 806 a +1%, Ferrara 639 a+ 1,8%, Piacenza a -1,5%. Tornando alla provincia modenese e concentrandosi sui settori merceologici, si osserva come siano presenti nel settore della pasticceria 490 imprese, in diminuzione dello 0,6%; i servizi perla ristorazione invece sono rappresentati da 461 imprese, in aumento di un +0,7%; il comparto della pasta ha 61 imprese, in calo dell’1,6%. Sono 113 le imprese del settore della lavorazione e conservazione di carni, che registrano un calo del -5,8%; invariato il numero per l’industria lattiero-casearia, rappresentata da 11 imprese; sono 20 quelle del comparto tè, caffè e derivati (+5,3%) e 12 quelle dalla lavorazione e conservazione della frutta (+9,1%). Secondo il rapporto di Confartigianato a far crescere la passione per i prodotti della buona tavola Made in Italy è anche il numero di specialità alimentari italiane riconosciute e tutelate dall’Unione Europea con i inarchi DOP, IGP e STG.
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