Quando l’origine diventa valore aggiunto e porta il made in Italy nel mondo. E’ la storia tutta italiana dei prodotti a denominazione certificata, per i quali il Belpaese è il primo in Europa e intorno ai quali ruota un giro d’affari per 12 miliardi di euro. Il Veneto si colloca al secondo posto nella Penisola per alimenti con la fascetta, con 35 prodotti, 17 DOP e 18 IGP, dietro solo ad Emilia Romagna che ne annovera 36. E in Regione è Verona a fare da padrona, con nove fascette, 6 per la DOP e 3 per l’IGP, attribuite alle diverse eccellenze locali certificate.
L’Arena
Si va dal Prosciutto Veneto Berico-Euganeo DOP, al formaggio Monte Veronese DOP, al Provolone Valpadana DOP, al Marrone di San Zeno DOP, alla Pesca di Verona IGP, al Radicchio di Verona IGP, al Riso Nano Vialone Veronese IGP, all’olio extra vergine Garda DOP e all’olio extra vergine Veneto DOP. L’attribuzione da parte dell’Unione europea della DOP, denominazione di origine protetta, designa i prodotti collegati in modo molto stretto alla regione o all’area geografica di cui portano il nome. Un prodotto, per potersi fregiare del marchio DOP, deve sottostare a due condizioni: produzioni e trasformazioni, fino al prodotto finito, devono essere effettuate nella zona dalla quale prendono il nome.