«Benvenuti al Sud». Massimo Pavan, veneto doc, citando il titolo del film campione di incassi, descrive la propria felice condizione di imprenditore del Nord sceso nell’ultimo lembo del Paese, nell’angolo più rigoglioso della Sicilia, tra Noto e Pachino, per coltivare carote. Ma in questo caso non si tratta di un semplice tubero, ma dell’eccellenza, la Carota Novella di Ispica IGP, con tanto di registrazione e disciplinare. Un racconto fatto di qualità quello della famiglia. Oggi con una cinquantina di persone per produrre 2 mila quintali di carote al giorno.
CorrierEconomia – Corriere del Mezzogiorno
«Tutti sono buoni a coltivare carote, in Italia come in Germania, per esempio, ma la fragranza intensa, il colore arancione vivo, la dolcezza, la croccantezza e la maggior quantità di betacarotene contenuta si possono trovare solo nella varietà di Ispica», spiega l’imprenditore: insomma è la miscela di sole e qualità della terra a fare la differenza. Così questo diventa il racconto di un’avventura alla rovescia: da Nord a Sud e non viceversa, come di consueto. La famiglia Pavan, che nel chioggese produce ortaggi di vario genere, arrivò in Sicilia negli anni ’70, quando Massimo era solo un ragazzo, quando i contadini che lavoravano per suo padre utilizzavano praticamente solo le mani per estrarre i tuberi e per confezionarli. Oggi sono ovviamente le macchine che fanno il grosso dei lavoro e bastano una cinquantina di persone per produrre 2 mila quintali di carote al giorno.