Il Giorno
Mentre la discussione su una DOP per il Bagòss è ancora aperta, diventa da oggi realtà il Consorzio di tutela del noto formaggio di Bagolino. Si conclude così il percorso dei produttori che avevano ricevuto il benestare, a fine gennaio, dell’assessore lombardo all’agricoltura Giovani Fava. Quasi 1.100 bovini di razza Bruna, 50 famiglie, 22 malghe, 19 stalle, 1,5 chilometri quadrati di territorio, una cooperativa Sono questi i “numeri” sui quali può contare la produzione del formaggio Bagòss , che è anche uno dei Presìdi bresciani di Slow Food. Capofila nella costituzione del Consorzio di Tutela è la Cooperativa Valle che trasforma oltre 3.000 tonnellate di latte e che ha già costituito un marchio da imprimere a freddo direttamente sul formaggio su tutta la circonferenza della forma. Il consorzio dovrà tutelare il formaggio dalle insidie dei formaggi presenti sul mercato come Bagòss, ma che del formaggio di Bagolino c’entrano poco o nulla. Grande attenzione al percorso di istituzione del Consorzio è arrivata anche dal sindaco di Bagolino Gianluca Dagani, che, in un orizzonte più ampio, ha inteso avviare questo percorso puntando non solo sulla tutela del Bagòss, ma investendo energie nella costruzione di una serie più ampia e complessa di iniziati «La salvaguardia passa per disciplinare motto rigido»
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