Modena Qui
C’è chi lo chiama Parmesan, chi Parmesao, chi Parmesello, chi, addirittura, Regianito. Dagli Stati Uniti all’Australia, dal Giappone al Brasile, fino all’Argentina e al Belgio, il Parmigiano Reggiano DOP resta «il più copiato nel mondo». A lanciare l’allarme è Coldiretti, che, dai padiglioni di di Fieragricola, a Verona, sottolinea come la contraffazione e la falsificazione dei prodotti alimentari Made in Italy facciano perdere all’economia del Belpaese oltre 60 miliardi di curo di fatturato ogni anno. «E’ in atto un salto di qualità dell’ agropirateria internazionale che è arrivata a colpire i prodotti più rappresentativi dell’identità alimentare nazionale»
, con danni economici e di immagine non più sostenibili per l’agricoltura italiana», sottolinea l’associazione dei coltivatori. Non solo: «Ora – continua la Coldiretti – c’è addirittura la possibilità di acquistare, in Gran Bretagna, negli Usa o in Australia, un kit per fare il pregiato formaggio italiano, ovviamente senza dare alcuna importanza al latte utilizzato». «Bisogna combattere un inganno globale per i consumatori sul piano internazionale, cercando un accordo sul commercio internazionale nel WTO per la tutela delle denominazioni dai falsi», osserva l’associazione.