Il Mattino.
Il marchio della pasta IGP presente sugli scaffali di vari supermercati del Nord Italia ed esteri senza che il Consorzio ne sappia nulla. C’è chi spaccia per eccellenti centinaia di chilogrammi di pasta che di gragnanese hanno solo l’etichetta, falsa ovviamente. Si tratta di un inganno che viene scoperto non appenail prodotto viene consumato. Un danno economico difficile da quantificare e lo sa bene Giuseppe Di Martino, presidente del Consorzio dei pastai gragnanesi, il quale ha annunciato di voler fondare un comitato di tutela del marchio IGP contro questo tentativo di frode. L’allarme è cominciato poche settimane fa, con i controlli del Corpo Forestale dello Stato che hanno portato già a numerosi sequestri. In particolare, sono stati accertati casi di pastifici che immettono sul mercato, soprattutto nel settentrione, un prodotto fregiato da bollino di qualità ministeriale, senza rispettare i protocolli previsti dal disciplinare di produzione vigente e dal dispositivo di controllo approvato. Ma l’allarme è esteso anche all’estero. Non a caso l’ultima segnalazione risale ai giomi scorsi, ed è stata inoltrata al Consorzio da un ristoratore 32enne residente sui Lattari, attualmente in Inghilterra per lavoro.