Un sistema di tracciabilità, gratuito, per la Mozzarella di Bufala Campana DOP, e utilizzo soltanto di latte da area Dop per tutti i tipi di formaggio. È questa la base dell’accordo raggiunto da Cia, Coldiretti e Confagricoltura di Caserta. Un accordo di filiera provinciale, ma che ha valenza nazionale visto che in zona si produce il 60% della mozzarella di bufala. «E un’intesa che ci lascia soddisfatti e che premia gli sforzi di Confagricoltura Caserta», osserva il presidente Raffaele Puoti. Alla base dell’iniziativa, «l’obbligo,su base nazionale, di un sistema gratuito di tracciabilità. Norma interpretativa autentica che consenta ai caseifici che si riforniscono solamente di latte bufalino dell’areale Dop tracciato e, quindi, non di latte di bufala o proveniente da aree non Dop o di altra specie animale, di produrre in un unico stabilimento mozzarella Dop e qualunque altro formaggio o preparato alimentare derivato dal latte di bufala», spiega Puoti. E la partecipazione «come concordato tra le parti l’impegno alla partecipazione al sistema di tracciabilità di filiera è condizione obbligatoria per la sottoscrizione dei contratti di somministrazione». Favorevole all’accordo anche il Consorzio di tutela della mozzarella di bufala. «Finalmente si recepisce quello che noi chiediamo da tre anni, ovvero viene adottato anche da noi quello che già avviene per il Parmigiano Reggiano ovvero che il latte lavorato deve essere tutto dell’areale della Dop», commenta il direttore Antonio Lucisano. «Lunedì avremo un tavolo tecnico per capire se l’accordo è riproducibile a livello nazionale. Il problema non è tanto rappresentato da quelli che sono dentro la Dop. Controlli e tracciabilità già ce l’hanno, sono massacrati e chiedono di lavorare in pace. Il problema vero sono quelli fuori dalla Dop che fanno quello che vogliono». Favorevoli all’accordo sono anche gli allevatori, quelli che maggiormente risentono delle variazioni del prezzo del latte e che oggi, a causa del problema Terra dei Fuochi, lavorano con margini ridotti all’osso. «Oggi nessuno ha più scuse per ostacolare il processo di rafforzamento della filiera bufalina e garantire ai consumatori un prodotto sempre più di qualità», dichiara ilpresidente nazionale della sezione allevamenti bufalini Ernesto Buondonno. Del progetto di filiera ha parlato anche Cia in un incontro a Salerno dove i temi erano proprio quelli dell’accordo, tracciabilità obbligatoria, separazione degli opifici e realizzazione di un osservatorio a supporto dell’applicazione del sistema trasparenza di filiera.
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