Italia Oggi
Marchio d’azienda o denominazione d’origine, che cosa conta di più nel far riconoscere un vino? Se ne è parlato ad Alba nella quinta edizione del «Boroli Wine Forum», condotto da Bruno Vespa. Pierre Godé, vicepresidente del gruppo Lvmh, che ha in portafoglio ben 68 grandi firme del lusso internazionale, non ha dubbi: «Prodotto e marchio danno insieme l’immagine di un’azienda, ma la reputazione del marchio va oltre il prodotto e trasferisce al consumatore la fiducia nell’azienda. Quindi un grande brand è condannato a essere sempre all’altezza di se stesso».
Questo tanto più nell’era di internet, in cui le opinioni si creano e cambiano con una rapidità inimmaginabile solo dieci anni fa, come sottolinea Richard Nalley, giornalista di Forbes autore della guida Food & Wine Magazine 2015. Ma Pierre Lurton, dominus di Château d’Yqem e Château Cheval Blanc, aggiunge una rifles sione sul territorio: «Il segreto dei grandi vini è non semplificare, bisogna attraversare la soglia del rischio affrontando le complessità che il vigneto propone. Bisogna farlo senza paura perché a dare il meglio di un vino spesso è il bene unito a un difetto». Concetto condiviso da Giovanni Geddes, Ceo di Masseto: Al nostro vino deve la sua unicità al territorio ed è letteralmente inseguito dagli estimatori, tanto da rivalutarsi sino al 400% del prezzo iniziale»