Gazzetta di Modena
Dall’assemblea del Consorzio emerge il progetto per raggiungere la quota del 50% in cinque anni. Accordi con gli esportatori e intese con la distribuzione straniera, mentre la produzione continua a calare e i consumi crescono. All’assemblea dei soci è stato Giuseppe Alai, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano DOP, a presentare ai soci le linee di lavoro, che puntano ad accrescere la redditività del comparto. E nel farlo Alai si è basato su dati precisi. Il valore del “made in Italy” rispetto alle produzioni tedesche.
«Se l’agroalimentare “made in Italy” vale 33,5 miliardi di euro – ha rimarcato all’assemblea dei soci il presidente Alai – e il “made in Germany” ne vale quasi il doppio (60 miliardi di euro), per il Paese che vanta il maggior numero di prodotti DOP a livello mondiale, cioè proprio l’Italia, A sono ampi spazi di crescita e per azioni che consentano di trasformare un indiscusso primato di notorietà in reale reddito per i produttori». Sullo sfondo ci sono buone condizioni. A partire dalla produzione, che nei primi due mesi del 2014 ha fatto segnare un -0,1% (il piano di regolazione dell’offerta per il 2014 prevede la produzione di 3,25 milioni di forme, ovvero 29mila in meno rispetto al 2013). Senza dimenticare l’export che nel 2013 è cresciuto del 5,62% (la quota di export è così salita al 34%, con 46mila tonnellate in più) e i consumi interni, in crescita dello 0,2%.