Il Giornale di Vicenza
Al formaggio “L’Originale” prodotto sull’altopiano di Asiago tra i caseifici presieduto da Giuliano Pesavento non può più essere abbinata la dizione “Asiago” . È parola del giudice cautelare. Ma l’ultima parola, c’è da scommetterlo, in una battaglia commerciale in cui i milioni di euro sono davvero tanti, spetterà alla Cassazione. Nel frattempo, il provvedimento rimarrà un punto fermo dell’azione promossa dal Consorzio per la tutela del formaggio Asiago DOP
della sezione specializzata in materia di impresa del tribunale regionale, rimarrà un punto fermo dell’azione promossa dal Consorzio per la tutela del formaggio Asiago DOP presieduto da Roberto Gasparini. Il giudice se da un lato ha accolto l’azione avviata dagli avvocati Seno, Francini, Petti e Giraldi per impedire al Consorzio di Pesavento di fregiarsi della localizzazione Asiago, dall’altro autorizza il sequestro delle forme e del relativo materiale pubblicitario recanti la dizione Asiago accanto a “L’Originale” presenti in sede e nei magazzini, e ordina anche il ritiro dal commercio.