Il Sole 24 Ore
Il food italiano sempre più premiato dai mercati esteri. E anche la 17esima edizione di Cibus, il Salone internazionale dell’alimentazione, che s’inaugura domani a Parma (per chiudersi l’8 maggio), sarà tutto all’insegna dell’internazionalizzazione. I vertici di Fiere di Parma stimano che in quattro giorni arriveranno mille top buyer da cento Paesi e circa 10mila operatori esteri, per un totale complessivo di 60mila operatori. Sull’incoming Cibus ha investito pesantemente (anche guidando vari tour delle Pmi presso le catene internazionali): un budget di tre milioni. Ritenendolo uno snodo strategico per se stessa e per le aziende italiane del food, “costrette” a conquistare i mercati esteri per sfuggire alla stagnazione domestica. L’anno scorso a fronte di un calo del 4% dei consumi alimentari in Italia, l’export tricolore dell’industria del food è cresciuto del 5,8% a 26,2 miliardi su 132 miliardi di fatturato. Cibus 2014 registra il tutto esaurito degli spazi con 130mila mq di superficie lorda (110mila l’edizione precedente) e 2.700 espositori (2.300). Insomma le imprese alimentari hanno gradito il percorso di internazionalizzazione intrapreso da Fiere di Parma negli ultimi quattro anni e, alla fine, ha rafforzato il suo ruolo di terza fiera alimentare al mondo, dopo Anuga di Colonia.