L’area in cui produrre il Prosecco DOP non dovrà superare, almeno fino al 2017, gli attuali 20mila ettari distribuiti in 9 province tra Veneto e Friuli V.G., che raggruppa più di 10.000 aziende produttrici, oltre 1.300 vinificatori e oltre 300 imbottigliatori. È l’indicazione del Consorzio del Prosecco DOP sotto il cui “cappello” sono stati prodotti, nel 2013, oltre 1,8 milioni di ettolitri per circa 240 milioni di bottiglie, il 35% delle quali assorbite dall’Italia, il restante 65% destinato all’export. Misure da sottoporre all’assemblea generale insieme a quelle dello stoccaggio
Il Gazzettino
«Il provvedimento – precisa il Presidente del Consorzio Prosecco DOP, Stefano Zanette – adottato dal 2012, migliorato con la campagna 2013, sarà sottoposto all’approvazione della prossima Assemblea annuale dei soci anche per il 2014 al fine di garantire un solido futuro a un patrimonio del territorio che attualmente supera il miliardo e 200 milioni di euro di valore». «Almeno per il momento osserva Domenico Zonin, presidente Unione Italiana Vini ritengo giusto che il prodotto stoccato nel 2013 rimanga bloccato perché il valore del Prosecco DOP sfuso è ancora abbastanza stabile e non essendosi registrate tensioni particolari nel prezzo, non si avverte la necessità di calmierare il mercato». Dello stesso avviso Giancarlo Moretti Polegato, responsabile del settore spumanti di Federvini, per il quale «lo stoccaggio è uno strumento che più di ogni altro ha dimostrato la sua forza».